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Politica giovedì 11 luglio 2019 ore 14:42

​Il sindaco De Mossi conclude un anno di governo

Massimo Roncucci

Molto critici i giudizi del Centrosinistra: “Non c’è un filo conduttore e Siena arretra in vivibilità”



SIENA — A ridosso del Palio si è concluso il primo anno di governo della giunta centrodestra guidata da Luigi De Mossi. Il tema non è stato volutamente trattato dal sindaco di Siena che ha chiesto a stampa e cittadini di fare in proprio le loro riflessioni. Elementi di giudizio che lui intende trarre direttamente dalla popolazione in un ciclo di giunte aperte che verranno fatte direttamente nei quartieri a contatto con la popolazione.

Sul piano politico le liste civiche che appoggiano il governo – vedi Sena Civitas o Pietra Serena – si sono espresse sulla parte migliorabile dell’attività di giunta che ora è passata alla fase delle nomine negli enti di secondo livello e qualche critica è stata rivolta riguardo alla scarsa propensione ad affidare incarichi di responsabilità a persone finora estranee alla pubblica amministrazione e rappresentanti il così detto nuovo che avanza. Apprezzando tuttavia la discontinuità verso settanta anni di governo del centrosinistra, la richiesta attualmente proveniente dal centrodestra è tesa all’incremento del dialogo e della partecipazione diretta.

Chiara invece la visione di critica, anche se forse manca di una visione prospettica alternativa, fatta dalle maggiori liste di opposizione, schieratesi a fianco del sindaco uscente non rieletto Bruno Valentini. Ultimo in ordine cronologico l’intervento dell’Unione Comunale Pd, presieduta dal neo segretario Massimo Roncucci; un elaborato cui hanno contribuito il nuovo esecutivo, i segretari di Circolo e il Gruppo consiliare.

“Questo primo anno della nuova Amministrazione – sostiene la nota Pd - è stato caratterizzato da una prospettiva e da una visione non all’altezza di una città come Siena. Inoltre è stato un anno confuso e vuoto: confuso, perché non sono evidenti gli obiettivi per mandare avanti la Città e risulta poco chiara la rappresentazione dei ruoli dell’Amministrazione (tra portavoci, assessori, consiglieri delegati) e la cultura della maggioranza (poco civica e molto ad impronta salviniana e di destra); vuoto, perché mancano il dibattito, la partecipazione dei cittadini (soprattutto dopo l’abolizione delle Consulte) e la relazione del Comune con le istituzioni della città, i comuni, la Provincia, la Regione e lo Stato. Così, il tanto strumentalizzato stacco dai 70 anni precedenti si è caratterizzato come pura propaganda. Siamo piombati in un confuso vuoto assordante, dove l’unica priorità sembra diventata solo il Palio e dove la litania giornaliera è “quanto siamo bravi”, dando sempre la colpa agli altri, senza dimostrare la capacità concreta di governo. Così Siena è più che mai isolata e piegata su se stessa, invece di alzare il capo e cercare l’orizzonte del proprio futuro”.

“La nuova Amministrazione sta andando avanti (…) – precisa la nota - con un ruolo marginale della maggior parte della Giunta, aggravato dall’assegnazione di svariate deleghe anche ai consiglieri, atteggiamento che si sta rivelando inefficace e crea incertezza, sia nel funzionamento della macchina comunale che nei rapporti con le altre istituzioni e, soprattutto, con i comuni contermini e del territorio, soci delle società dei servizi pubblici. Le proposte, seppur confuse, enunciate dal governo De Mossi sono restate finora inattuate, così come stenta la capacità di programmazione, dalla pianificazione urbanistica alla mobilità e alla strategia culturale, vedi il Santa Maria della Scala. Anche sulla manutenzione della città e del suo decoro non si vedono segni evidenti di cambiamento. Il tempismo di questa Amministrazione, che si è propagandata per voltare pagina e praticare dinamismo, si è rivelato invece un disarmante immobilismo”.

(…) “Al Consiglio comunale – viene aggiunto-, che dispone di una maggioranza mai vista prima, al momento è riservato più un ruolo burocratico che politico, senza un’autentica discussione preventiva nelle commissioni, con decisioni e comportamenti che segnano un arretramento nei valori civili e morali di Siena. È accaduto per il tentativo di esternalizzazione dei servizi educativi e anche per la pessima gestione delle ricorrenze significative della shoah, delle foibe, del 25 aprile. Inoltre mancano clamorosamente un ragionamento su una feconda relazione con le due università, in chiave europea e internazionale, e un rapporto con gli attori economici presenti sul nostro territorio, quale pezzo importante di un motore per lo sviluppo della città. Inoltre si assiste a un’eccessiva e continua svalutazione del patrimonio culturale immateriale, attraverso l’utilizzo dei luoghi simbolo della città per iniziative spot che, a fronte di uno scarsissimo ritorno economico, rendono Siena indistinguibile da qualunque piccolo centro della provincia italiana”.

“Il Gruppo consiliare PD – va in conclusione la nota - ha incalzato l'Amministrazione con interrogazioni e mozioni, come quella sul microcredito, approvata all'unanimità, e sul congelamento dei fondi del Bando Periferie. Abbiamo poi dato attenzione alla Legge di bilancio con l'iniziativa con Padoan a Palazzo Patrizi, ai temi dell’edilizia e dei servizi scolastici, richiamando il dibattito sullo stato e sul futuro del Santa Maria e sul tema strategico dell’arretramento infrastrutturale (strade, ferrovie e connettività). I consiglieri PD hanno quindi elaborato un contributo critico per il Piano Operativo, per prevenire i rischi di un'urbanistica più incline all’iniziativa economica che alla salvaguardia del territorio. Il Gruppo consiliare ha infine contribuito ad una costruttiva collaborazione con le altre minoranze, pur nella rispettiva autonomia, in particolare sui temi del bene comune, del welfare cittadino e dei servizi educativi. Il PD cittadino insiste quindi, con preoccupazione, sulla mancanza di programmazione di questa Amministrazione, perché il governo spicciolo del giorno per giorno, delle promesse di aiuti del Governo che finora nessuno ha visto, non faccia perdere a Siena il disegno della sua storia e delle relazioni con l'Europa e con il mondo, ma soprattutto non faccia perdere il valore, fino ad adesso fortemente perseguito, dell’uguaglianza sostanziale e diffusa per tutti, con attenzione ai giovani, agli anziani e agli ultimi. La nostra proposta politica si vuole perciò misurare sui cambiamenti della nostra comunità, individuando quelle misure di sostenibilità economica, sociale, ambientale e di vivibilità, che aiutino con il contributo dei cittadini a rinforzare il senso della città e la sua prospettiva tra i cittadini stessi, oltre ai legami della città con il territorio. (...) Sosterremo l’ascolto e la partecipazione dei cittadini e l’apertura sarà il nostro impegno”.

Pochi giorni prima era stato il listino di Valentini – cioè la lista civica in Campo – ad affrontare la questione. “Per l'intero anno trascorso – dicono - ci siamo confrontati con Sindaco e Amministrazione senza risparmiare critiche, sempre aperte e costruttive, anche a costo di trovarci isolati dalle altre forze politiche che in linea teorica condividerebbero il ruolo di opposizione alla maggioranza, e di cui si ricordano misteriosamente solo gli attacchi al candidato Sindaco del loro partito. Noi non ci nascondiamo dietro un dito: il giudizio sul Sindaco De Mossi secondo noi è negativo, e anche molto. Non vogliamo dire che non ci siano state delle iniziative, alcune positive come la Notte Bianca o ViviFortezza, ma altre discutibili soprattutto su Palio e Turismo; per il Palio perché improvvisando ritocchi a destra e manca, un po’ “alla giornata”, di un meccanismo rodato da anni, si corre il rischio di rovinare la festa dei senesi e per sempre; su Turismo perché, in un settore strategico per la città, ci si muove in palese assenza di una strategia, ma per collage di iniziative, senza programmazione e senza connessione con le realtà imprenditoriali locali e del territorio, confermando mancanza di idee e di visione”.

“Per contro – continua la nota di In Campo - denunciamo l'assenza di praticamente tutto il resto: i lampioni continuano ad accendersi di giorno e a restare spenti di notte; cestini e cassonetti traboccano di rifiuti a qualsiasi ora; l'altezza dell'erba ha superato i livelli che avevano caratterizzato la campagna elettorale; le strade sono sporche, trafficate da mezzi pesanti, e piene di buche. Il Santa Maria della Scala è senza direttore da mesi, e una delega strategica per Siena come la Cultura è mantenuta ad interim dal Sindaco, in condivisione con deleghe altrettanto delicate. Decoro e Politiche giovanili non pervenuti, con una Pantaneto che continua ad essere troppo animata e molte altre vie che lo sono troppo poco, con esercizi commerciali costretti a chiudere. Come se non bastasse la sicurezza urbana è diminuita, e non lo diciamo noi ma i dati ufficiali. La "gestione" delle scuole, culminata con lo scempio dell'esternalizzazione di, per ora, cuoche e custodi, meriterebbe un capitolo a parte, così come la “gestione” di lavori pubblici, Scuola Saffi e Ponte di Ravacciano in primis, come minimo lacunosa e in ritardo. Senza scordare le molte promesse, tutte mancate, a partire da quella del rinnovamento che è stato solo di facciata. Ed è un peccato perché, anche senza una Banca e una Fondazione, come del resto quasi tutti gli oltre 8.000 comuni italiani, Siena ha ancora tutte le carte in regola per tornare ad essere una città di primo piano del panorama italiano e anche internazionale (…)”.


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