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Attualità lunedì 14 marzo 2022 ore 16:20

Wine&Siena chiude con la firma della Carta Fipe

Un protocollo che rilancia la sinergia tra gli operatori che diventano dei veicoli di comunicazione per pubblicizzare grandi eventi



SIENA — Cultura, comunità, ambiente, ospitalità, cura, economia, festa, formazione, memoria. Sono le parole della Carta dei Valori Fipe firmata questa mattina alle 12, nella Sala Ansano, al Santa Maria della Scala, all’interno della settima edizione di Wine&Siena I Capolavori del Gusto, nella giornata dedicata agli operatori.

La Carta infatti parte dal presupposto che le taverne, osterie, locande, trattorie, pizzerie, caffè, ristoranti, gestiti da imprenditori consapevoli, sono o possono diventare delle vere e proprie “agenzie” di tutela e valorizzazione del territorio. Imprese che, con il lavoro e il loro impegno, possono contribuire a sostenere e promuovere le economie e le diversità. E’ un cambiamento profondamente culturale a cui tutti sono chiamati iniziando a raccontare le comunità, borghi e paesi, paesaggi e città, persone. 

“La Carta nasce come risposta al bisogno di ripartire. E per ripartire dopo due anni di pandemia e quella con la crisi attuale abbiamo individuato una strategia - ha detto Aldo Cursano, vice presidente Fipe Nazionale - Abbiamo visto come gli effetti della globalizzazione hanno reso debolissimo il nostro paese. Da dover ricominciare e in che contesto di vita sociale vogliamo stare sono le domande che ci siamo fatti. Ripartire dalla Carta Valori è la strada da percorrere per un modello di politica economica diverso, con politiche capaci di darci indipendenza produttiva. Pensate che oggi è non si trova più olio di semi per friggere. I valori della Carta dicono che siamo una comunità perché condividiamo sacrifici, ma anche le prospettive. Dal centro studi di Fipe emerge che se continua questa situazione una azienda su due soccombe. Investiamo dunque sui nostri operatori, sui territori. E il modello Wine e Siena va in questa direzione”.

“O perdiamo tutti o ci salviamo insieme. Questo è il significato di questa Carta - ha fatto notare Luigi De Mossi, sindaco di Siena - Ristorazione e commercio per noi sono fondamentali come lo sono le tante altre attività di questo territorio, noi crediamo che non possiamo fare a meno di commercio e ristorazione che si sposano pure con un’altra parola che è turismo. Quindi noi dobbiamo sfruttare le eccellenze che fortunatamente sono tante. Una di queste è il settore vitivinicolo e l’agroalimentare che trovano in Wine&Siena un momento che arricchisce la città ad inizio stagione turistica e che rende possibile esprimere la cultura di cui noi siamo messaggeri in ogni campo.

Grande soddisfazione per la riuscita dell'evento e la firma del memorandum arriva anche dalla Provincia e dal suo Presidente Franceschelli, ma non solo. Anche da Stefano Bernardini, presidente Confcommercio Siena che ritiene un passo importante la firma del patto di oggi per l'intero settore del commercio sul territorio senese. Si unisce al coo anche Massimo Guasconi, presidente Camera Commercio Arezzo Siena che vede nella carta odierna un modo per combattere il quadro congiunturale che non è affatto positivo se proiettato nel futuro dei prossimi mesi.

Le parole chiave della Carta dei Valori Fipe sono essenzialmente otto. La prima è economia ed è legata  al territorio in maniera indissolubile. La seconda parola è comunità e la terza cura, intesa come attenzione al cliente e al cibo. La quarta è cultura come segno del bello, del vero, del buono, del giusto. Memoria è la quinta parola e vuole dire recupero valorizzazione delle culture agrarie, degli usi e costumi, delle feste, dei riti, delle fiere, delle comunità, delle scienze gastronomiche. Ambiente è la sesta parola. L’ ambiente si difende anche a tavola e poi, Festa perché in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e il Ministero del Turismo sarà realizzata la Festa dell’Ospitalità per la Cultura della Ristorazione Italiana.

Non poteva mancare Formazione perché è necessario e urgente creare un’accademia per la cultura e l’impresa della ristorazione italiana. Un patto importante con il quale si ufficializza la cooperazione come arma per sconfiggere la crisi, non più la concorrenza sfrenata che salva il singolo a discapito della collettività.


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