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Attualità sabato 08 agosto 2015 ore 13:23

Turismo. Pallai:"Tripadvisor? Io non lo seguo"

Turismo e recensioni. L'opinione dell'Assessore al Turismo del Comune di Siena, Sonia Pallai.



SIENA — Turismo e recensioni. Un rapporto delicato ed importante. Ma non per tutti. La settimana scorsa ci siamo occupati dell'argomento partendo da una recensione negativa e sulle implicazioni che essa può portare. Siamo troppo TripAdvisor-dipendenti? Quanto è importante una recensione negativa? L'Assessore al Turismo, Sonia Pallai, da noi interpellata ha così risposto:"TripAdvisor è una realtà che esiste ed ha una notorietà a livello mondiale. Può non piacerci (come operatori o come destinazioni) ma esiste e come tutte le cose che vanno avanti indipendentemente da noi, vanno gestite e se possibile utilizzate a nostro favore (operatori/ destinazioni). Poi, nel nostro privato, possiamo usarlo o meno. Io non lo uso, non ci scrivo (l’ho fatto solo in rarissime occasioni) e non lo consulto per le mie cose, solo perché sono convinta che fuori dalle solite liste ci siano centinaia di alberghi e ristoranti che meritino di essere visitati ma che non sono lì. Dal mio punto di vista, tripadvisor è uno di quegli strumenti che “manda tutti nelle stesse direzioni”: un locale ha recensioni positive, tante? Bene allora ci vado anche io. E così si finisce tutti per andare negli stessi posti, il paradosso è che poi tutti abbiamo la presunzione nel non volerci sentire turisti, ma se abbiamo appena letto, e seguito, la recensione di un turista.. Ma questa è la ragione per cui non lo leggo io. Credo anche che soprattutto per i ristoranti e le strutture ricettive, più i luoghi sono frequentati da “clienti affezionati” meno recensioni hanno. Perché un cliente affezionato non scriverà mai (o quasi) di un luogo che frequenta abitualmente.

Detto questo, è uno strumento che aiuta le imprese/ destinazioni perché la tendenza è di consultarlo ed è chiaro che le recensioni negative fanno male, così come quelle positive portano gente. Ma se si da peso a quelle negative, va dato il giusto peso anche a quelle positive. E su Siena, come destinazione e come operatori, il sentiment sul web è molto positivo. E’ una destinazione sognata, e poi amata. Questo è quello che viene fuori dall’analisi del sentimet. Quello che possiamo fare è alimentare il sentiment positivo verso di noi, “raccontare le storie” con l’obiettivo di aumentare la memorabilità dell’esperienza.  Quello che non andrebbe fatto (da residenti, amministratori, operatori, ecc.) è invece utilizzare i canali del web che hanno lo spirito di “comunicare positivamente” una destinazione/ un’impresa per distruggere il lavoro di altri, per battibecchi politici  o malcontento legato al vivere nella nostra città. Questo fa male al turismo chiacchierando in rete, gli stessi residenti che alimentano polemiche o che enfatizzano malumori. Che a volte possono essere anche reali, ma contribuiscono ad alimentare un’immagine negativa del luogo e ad evidenziare problemi, che magari sono solo nostri o che in ogni caso non meritano di essere evidenziati in rete, perché un turista potrebbe non averli notati o potrebbe non avergli dato importanza. Alimentando conversazioni negative siamo noi stessi che gli ridimensioniamo il sogno verso di noi.  

Se si lavora bene, le opinioni positive prevarranno su quelle negative. Accontentare tutti, senza deludere l’aspettativa di nessuno, considerando come sono molteplici gli interessi e i gusti delle persone, non è possibile. L’obiettivo di ogni operatore (o amministratore) deve essere quello di scontentare il minor numero possibile di persone e lavorare cercando di dare il meglio di noi. E quando si sbaglia, perché può succedere a tutti, la differenza sta nel tempo e nei modi in cui si correggono gli errori, cercando di non ripeterli.

Di certo c’è che l’aspirazione di questa amministrazione è quella di una città più accogliente (abbiamo fatto i salti mortali per mantenere gli uffici di informazione  aperti, per produrre e rendere disponibile materiale di informazione turistica e tanto altro) consapevoli che tutto è migliorabile. Ma per riuscirci i residenti, affianco degli operatori, commercianti e degli amministratori, hanno un ruolo fondamentale. Il contributo di tutti è fondamentale. Da soli, non si va da  nessuna parte. Dovremmo tutti noi animare il sogno della nostra città, ed essere accoglienti con ogni ospite che decide di visitarla. E se ci fanno notare una cosa negativa o che non va, rispondere riportando in positivo la conversazione. Perché si può. Questo è essere una città accogliente.

E riguardo ai negozi di vicinato, quelli “per residenti”.. che dire, non basterebbe una lezione di economia turistica per spiegare la logica di questo fenomeno, quello dello “spiazzamento” (quando le attività turistiche spiazzano il tradizionale commercio). Accade per via del costo degli affitti, che una città turistica ha rispetto ad una che non lo è, accade perché le logiche del commercio sono quelle del reddito e giustamente un imprenditore o ha un’attività che gli porta guadagno o chiude/ cambia tipologia merceologica. Se a Siena all’interno del centro storico quelli che “fanno la spesa” sono più turisti che residenti, il centro storico nel tempo cambia volto".

David Busato


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