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Referendum, costituzionalista Ainis “Votare è un dovere costituzionale”

ROMA (ITALPRESS) – “Votare è un dovere costituzionale”. Ad affermarlo è il costituzionalista Michele Ainis, secondo cui “rinunciare agli strumenti di democrazia diretta come i referendum significa rinunciare alla Costituzione. E se un pubblico ufficiale induce all’astensione commette un reato”. In una lunga intervista rilasciata a Collettiva il docente universitario ed editorialista afferma: “L’articolo 1 […]



ROMA (ITALPRESS) – “Votare è un dovere costituzionale”. Ad affermarlo è il costituzionalista Michele Ainis, secondo cui “rinunciare agli strumenti di democrazia diretta come i referendum significa rinunciare alla Costituzione. E se un pubblico ufficiale induce all’astensione commette un reato”. In una lunga intervista rilasciata a Collettiva il docente universitario ed editorialista afferma: “L’articolo 1 della Carta del 48 afferma che la sovranità appartiene al popolo. Una cosa che ci appartiene dobbiamo usarla altrimenti rimane impolverata in un cassetto. E come la si usi? La democrazia è una sorta di animale che non esiste in natura, è una creatura con tre zampe. Esistono strumenti di democrazia indiretta, cioè il voto alle politiche o alle amministrative per eleggere un sindaco o un parlamentare. Esistono strumenti di democrazia diretta, tra questi il principale è il referendum con cui il cittadino non delega ad altri la decisione ma decide, si impadronisce della decisione. La terza zampa di questo animale fantastico è la democrazia partecipativa, è l’iscrizione alla Cgil oppure ad Amnesty International o una qualunque associazione per promuovere delle piattaforme politiche. Quindi tutti e tre questi strumenti hanno bisogno di un ruolo attivo di cittadino e cittadine. Se il cittadino e la cittadina rinunciano a questo ruolo rinunciano alla Costituzione”. “In ogni caso, – conclude Ainis – sono preoccupato, tanto più che assistiamo a un sostanziale silenzio della televisione pubblica sull’appuntamento dell’8 e 9 giugno. Per questo credo che spingere la gente a ritrovare la voglia di partecipare sia assolutamente fondamentale. Il rischio dello stare a casa e della delega a prescindere è pericolosissimo”.-foto Ipa Agency- (ITALPRESS).

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