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martedì 19 marzo 2024

PENSIERI DELLA DOMENICA — il Blog di Libero Venturi

Libero Venturi

Libero Venturi è un pensionato del pubblico impiego, con trascorsi istituzionali, che non ha trovato niente di meglio che mettersi a scrivere anche lui, infoltendo la fitta schiera degli scrittori -o sedicenti tali- a scapito di quella, sparuta, dei lettori. Toscano, valderopiteco e pontederese, cerca in qualche modo, anche se inutilmente, di ingannare il cazzo di tempo che sembra non passare mai, ma alla fine manca, nonché la vita, gli altri e, in fondo, anche se stesso.

DIZIONARIO MINIMO "Il Calendario Venturiano"

di Libero Venturi - domenica 11 febbraio 2018 ore 07:30

Il Calendario Gregoriano è il calendario ufficiale adottato nella maggior parte dei paesi del mondo occidentale. Prende il nome da Papa Gregorio XIII, che non inventò anche il Canto Gregoriano: quello era stato un altro Papa. Gregorio XIII introdusse il nuovo calendario con bolla papale nel 1582, modificando il precedente Calendario Giuliano, promulgato da Giulio Cesare. Il Papa accolse la proposta del medico calabrese Luigi Lilio, che prese parte alla Commissione presieduta da Cristoforo Clavio, gesuita, professore del Collegio Romano, assieme al matematico e astronomo siciliano Giuseppe Scala e al matematico perugino Ignazio Danti.

Per sistemare il Calendario Gregoriano furono usate le misurazioni di Niccolò Copernico, pubblicate nel 1543, anno della sua morte, sotto il titolo De Revolutionibus orbium coelestium libri sex, "Sei libri sui movimenti circolari dei corpi celesti", con cui il celebre astronomo era riuscito a calcolare, con notevole accuratezza, sia l'anno tropico, sia l’anno siderale.

Si tratta di un calendario basato sull'anno solare, cioè sul ciclo delle stagioni. L'anno è composto da 12 mesi con durate diverse, da 28 a 31 giorni, per un totale di 365 o 366 giorni. L'anno di 366 giorni è detto anno bisestile. Tale ripetizione avviene ogni quattro anni, con alcune eccezioni che non considererò non avendone voglia e attenendomi al detto l’eccezione fa la regola. Che palle!

Dal 1582 quante cose sono cambiate? Forse non il corso dei pianeti attorno al sole, è vero, ma non stiamo tanto a fare i saputelli e sottilizzare. Sarebbe dunque ora di cambiare anche il Calendario Gregoriano, per evidenti ragioni sociali. Quello che propongo è un nuovo calendario che, senza falsa modestia, battezzo con il mio nome “Calendario Venturiano” o Calendario del Pensionato. Vediamo di che si tratta.

L’anno solare oggi, si è detto, conta 365 giorni con 12 mesi di giorni variabili e c’è una famosa filastrocca per ricordarselo: trenta dì conta novembre con april, giugno e settembre, di 28 ce n’è uno, tutti gli altri ne han 31. Oppure c’è la regola delle nocche e degli avvallamenti del pugno della mano, che non vi descrivo, complicata dal fatto che nocche e avvallamenti sono sette e i mesi sono dodici. Comunque, andando nel dettaglio matematico, attualmente abbiamo 7 mesi di 31 giorni, 4 di 30 e 1 di 28, che, appunto fa 365 giorni. In sei anni, poi si capirà il perché di questo conto, fanno 2.190 giorni. Questo con il Gregoriano.

Con il Calendario Venturiano o del Pensionato potremmo avere invece 12 mesi sempre di 30 giorni ciascuno, con un anno di 360 giorni pari. E ne mancherebbero 5 rispetto all’attuale calendario. Ma per fortuna e per calcolo matematico 5 per 6 fa 30 e trenta giorni sono un altro mese. Perciò ogni 6 anni potremmo avere un anno di 13 mesi di 30 giorni ciascuno, per 390 giorni tondi complessivi. Quindi se sommiamo 5 anni di 360 giorni, che fa 1.800 giorni, con un anno di 390, otteniamo di nuovo 2190 giorni, come con il Gregoriano e ci rimettiamo in pace col mondo. Cioè, nell’arco di sei anni pareggiamo. Che cosa sono in fondo 6 anni? Il tempo di nascere e di andare alle elementari. E che sarà mai! Sarà quasi come con l’ora solare, solo un po’ più diluita nel tempo.

Adesso facciamo di tutto ciò, in maniera sia pur sommaria, un’analisi SWOT, che sono quelle valutazioni che mettono a confronto lati positivi e negativi, punti di forza e di debolezza, opportunità e minacce, dopodiché ti lasciano nella merda.

Punti di forza: il principale, da cui muove la proposta, è che si arriva un giorno prima, almeno sette volte l’anno, alla fine del mese. Che tutto fa, considerando che, come cantava il compianto Battisti, “il carretto passava e quell’uomo gridava gelati”. E fin qui tutto bene, nulla da eccepire, a parte chi ha qualche intolleranza alimentare ai gelati, che ai nostri tempi non ci si faceva nemmeno caso. Ma poi la canzone continuava “al 21 del mese i nostri soldi erano già finiti”. E proprio qui sta il problema, anche per chi ha risparmiato sul gelato. Arrivarci al 21! Battisti faceva il cantante, io sono anche stonato...Con il nuovo calendario il tempo di attesa per la pensione si razionalizza e si abbrevia. E va un po’ meglio, specie per i pensionati che riscuotono poco all’inizio di ogni mese.

Altro vantaggio è che, per cinque anni, i mesi vengono sempre regolari, tutti di 30 giorni, e non importa più ricordarsi la filastrocca, con la scarsa memoria che ci ritroviamo. O conteggiare con le nocche e gli avvallamenti della mano, che ci si confonde.

Inoltre, e questo è il pezzo forte, la vera opportunità, ogni 6 anni, si riscuote un mese in più. Buttali via! E se il sindacato pensionati non cede, accettando il baratto con la tredicesima, che probabilmente, anzi inevitabilmente, il Governo chiederà, ogni 6 anni avremo ben 14 mensilità. Anche il premio ferie. E, chi può, va perfino al mare o in montagna. Tutta vita!

Punti di debolezza: il più grave è che per 5 anni ci disallineiamo dal corso del Sole e si squilibrano le stagioni! Una minaccia secondo gli scienziati. Ma scusate, forse che si distinguono le stagioni con questo clima impazzito? Le mezze stagioni poi non esistono neanche più. E il sole, almeno per ora, continuerà a splendere, a levarsi e calare e a resistere per noi e la Fornero. E allora?

Altro problema è che esiste anche una relazione tra la successione dei mesi da "Gennaio" a "Dicembre" e i tasti del pianoforte dalla nota "fa" alla nota "mi": i tasti bianchi corrispondono ai mesi di 31 giorni, i tasti neri a quelli di durata inferiore. Ma i musicisti lo sanno? Via, mi dispiace, ma se ne faranno una ragione. La complicazione finale è che disattendiamo addirittura una bolla papale. Ma Papa Francesco è attento al sociale e, sono sicuro, capirà.

E l’anno bisestile? State sereni, c’è una soluzione anche per questo. Oggi, con il Calendario Gregoriano, ogni 4 anni Febbraio passa da 28 giorni a 29 perché, per ragioni astronomiche, dobbiamo guadagnare un giorno. Con il Calendario Venturiano, ogni 4 anni Dicembre passerà da 30 giorni a 31 e si recupera ugualmente il fatidico giorno e forse perfino il famoso detto anno bisesto, anno funesto. Eperché a Dicembre e non a Febbraio? Semplice e intuitivo: a Dicembre almeno, noi pensionati e non solo, si percepisce la tredicesima e un giorno in più si può anche aspettare. In culo agli astrologi e allo Zodiaco. Gli astronomi capiranno. Loro sono scienziati e la scienza dovrebbe essere al servizio dell’uomo. E prima o poi, magari non con la minima, anche loro andranno in pensione. 

Pontedera, 11 Febbraio 2018

Libero Venturi

Articoli dal Blog “Pensieri della domenica” di Libero Venturi